
Mentre gli Stati Uniti valutano nuovi dazi sulle importazioni di alta tecnologia, un numero crescente di minatori di criptovalute si affretta a spostare le proprie attrezzature di mining fuori dall'Asia in previsione di costi più elevati e attriti normativi.
L'urgenza deriva dai recenti cambiamenti nella politica commerciale che potrebbero presto imporre dazi doganali elevati sull'elettronica specializzata, inclusi i dispositivi per il mining di Bitcoin. Questi dispositivi — fondamentali per l'elaborazione delle transazioni blockchain — sono prodotti principalmente in Cina e nel Sud-Est asiatico. Se attuati, i dazi potrebbero aumentare significativamente i costi per i miner che operano in Nord America.
Gli addetti ai lavori riferiscono un notevole aumento degli ordini per trasferire l’hardware di mining verso destinazioni come Stati Uniti, Canada e parti dell’Europa. Alcune aziende di logistica hanno registrato un incremento nelle prenotazioni di trasporto aereo da Hong Kong e Shenzhen, con clienti disposti a pagare un extra per garantire che le loro attrezzature arrivino prima dell’entrata in vigore delle nuove normative.
Oltre a evitare i dazi doganali, alcune aziende minerarie considerano il trasferimento come una mossa strategica per allinearsi a giurisdizioni che offrono protezioni legali più trasparenti, prezzi dell’energia stabili e accesso al capitale istituzionale. Diverse aziende minerarie attive in Asia stanno ora accelerando i loro piani a lungo termine per diversificarsi geograficamente.
Tuttavia, l’improvvisa domanda sta creando colli di bottiglia logistici. I costi di trasporto sono aumentati, le procedure doganali sono più lente e alcune spedizioni stanno subendo ritardi nei porti e negli aeroporti a causa della congestione. Nel frattempo, crescono le preoccupazioni sulla resilienza della catena di approvvigionamento, poiché i minatori temono ulteriori interruzioni dovute ai cambiamenti geopolitici.
Questo cambiamento emergente segnala una trasformazione più ampia nel panorama minerario globale. Mentre l’Asia ha a lungo dominato la produzione e l’impiego dell’hardware, le crescenti tensioni commerciali e l’incertezza normativa stanno accelerando la decentralizzazione delle operazioni minerarie in tutto il mondo.